Sì o no, cosa va, cosa non va: Napoli-Milan

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Anticipo serale della seconda giornata al cardiopalma. Nel match fra Napoli e Milan, infatti, i rossoneri si sono portati sullo 0-2 grazie ai gol di Bonaventura al 15′ e Calabria al 49′, ma i partenopei hanno ribaltato il match grazie alla doppietta di Zielinski, a segno al 53′ e al 67′, ed alla rete decisiva di Mertens all’80’. Andiamo ad analizzare i principali aspetti emersi dalla partita di ieri.

Napoli – Cosa va

Zielinski alla ricerca della consacrazione – Potrebbe essere una stagione molto importante per Zielinski, che troverà molto più spazio rispetto al passato. Il polacco ha ripagato la fiducia di Ancelotti con una doppietta fondamentale, che ha dato alla squadra la carica giusta per ottenere i tre punti.

Il carattere – Proprio alla vigilia di Napoli-Milan, Sarri aveva detto che se una squadra in A si porta sul 2-0 ha già vinto. I partenopei hanno smentito sul campo questa opinabile affermazione, vincendo ancora una volta in rimonta.

Napoli – Cosa non va

I primi 50′ di gioco – Come contro la Lazio, il Napoli è partito male e ci ha messo tempo per carburare. La rete di Zielinski ha poi dato la scossa alla squadra.

I terzini – Gli esterni difensivi del Napoli sono andati spesso in difficoltà e le azioni di entrambe le reti rossonere sono state elaborate sulle fasce. Male soprattutto Mario Rui, poi sostituito bene dal giovane Luperto.

Milan – Cosa va

Il primo tempo – I rossoneri nella prima frazione di gioco hanno espresso un buon calcio e hanno meritato di chiuderla in vantaggio.

La prestazione di Borini – Schierato a sorpresa da Gattuso, l’ex Sunderland sfodera una buona prestazione, inventando anche l’assist dello 0-1.

Milan – Cosa non va

Il fattore psicologico – Dopo il gol di Zielinski, il Milan si è dimostrato incapace di reagire. È un problema che i rossoneri ereditano dalla scorsa stagione e che sembra addirittura peggiorato.

La mediana Bakayoko-Kessié – L’ingresso in campo di Bakayoko ha cambiato (in peggio) la partita del Milan. L’ex Monaco si è pestato spesso i piedi con Kessié, dando la possibilità di emergere alla qualità dei centrocampisti del Napoli.