Milan, la rivoluzione tattica invocata ma mai accantonata

AC Milan v Empoli FC - Serie ATorna il sorriso in casa Milan dopo il rotondo successo e una grande prestazione sfornata contro l’Austria Vienna nell’esordio in Europa League: la pesante scoppola rimediata contro la Lazio invece aveva fatto scattare quei campanelli d’allarme che erano già presenti nella mente di Vincenzo Montella ma che non avevano mai suonato cosi forte da far radicalmente cambiare faccia al suo Milan.

Troppo presto per emettere sentenze ma sicuramente questo primo scorcio di stagione ha fornito delle indicazioni ben chiare. Il Milan si esprime nella sua miglior forma in questo momento con il 3-5-2, una rivoluzione tattica invocata, mai accantonata, soprattutto nell’esordio stagionale in campionato all’Ezio Scida contro il Crotone, i rossoneri per larghi tratti si erano schierati a tre in difesa, con l’arretramento di Rodriguez sulla linea di difesa con Bonucci e Musacchio, adesso però sembrano davvero maturi i tempi per far partire la tanto agognata rivoluzione tattica. Il lavoro di Massimiliano Mirabelli sul mercato non può essere messo in discussione, una campagna acquisti importante che ha rinforzato notevolmente la squadra con calciatori d’esperienza e carisma con talenti puri sul punto di sbocciare, l’unico neo che non ha permesso a Montella di poter continuare con il 4-3-3 è la mancanza di un vero top player sulla corsia di sinistra d’attacco, uno dei pochi rimpianti che ha offerto la sessione estiva di calciomercato.

La nuova strada intrapresa può essere quella giusta, il Milan parte per stupire, non per vincere a tutti i costi il campionato, serve ancora tempo per far amalgamare un gruppo che ha tutte le carte in regola per poter recitare un ruolo da protagonista in Italia e in Europa…