Longhi al Giovedì- La pazza lotta per il quarto posto

Otto punti alla Juventus non si recuperano, per quanto il Napoli stia cercando di mantenere vivo il campionato, come si può tenere testa ad una squadra che in sedici partite le vince quindici e ne pareggia solo una? E pensare che gli azzurri, rispetto ad un anno fa quando guidavano la classifica e venivano esaltati per il gioco spettacolare di Sarri, si ritrovano con un solo punto in meno e una Champions disputata ad altissimi livelli sebbene lo sforzo di giocare alla pari con Psg e Liverpool non sia servito per approdare agli ottavi. Chiusa questa parentesi, meglio concentrarsi sulla lotta al quarto posto, l’ultimo utile per accedere ai gironi di Champions. Lo scorso anno è stata una tenzone serrata e avvincente tra Lazio e Inter, fu decisiva come un vero e proprio spareggio quella partita dell’Olimpico che arrise ai nerazzurri dopo che i biancocelesti sembravano gestirla senza affanni. Quest’anno, l’Inter ha alzato l’asticella stazionando al terzo posto con sei punti in meno rispetto al Napoli, mentre i cugini del Milan occupano la quarta posizione. Ma riusciranno gli uomini di Gattuso a mantenerla? Diciamo che la concorrenza è nutrita, perché due punti dietro c’è la Lazio, inseguita a sua volta da Atalanta, Roma e Sassuolo distanti una sola lunghezza. La delusione più grande è la Roma che negli ultimi anni ha provato ad impensierire la Juve, mentre a questo punto del campionato tra bianconeri e giallorossi c’è un distacco di ventidue punti, basta questo per fotografare l’involuzione del club capitolino. La campagna acquisti estiva avrà anche tolto elementi di carisma ed esperienza a mister Di Francesco, rimpiazzati da pedine che non stanno rendendo secondo le aspettative, ma la Roma annaspa in modo pauroso e neanche il secondo posto alle spalle del Real Madrid in un girone di Champions abbastanza leggero, ha soddisfatto la tifoseria. La Roma è ritornata ad imporsi in campionato in casa contro il Genoa in una partita che non meritava affatto di vincere, ma che è stata pesantemente condizionata dalle topiche arbitrali che hanno penalizzato la squadra di Prandelli, il quale a fine partita ha detto giustamente di essersi sentito defraudato.
Il Milan, che andrebbe in Champions se finisse adesso il campionato, è una squadra estremamente umorale, alterna buone prestazioni ad altre troppo scialbe per poter avere una continuità. Dopo la clamorosa eliminazione dall’Europa League nella nefasta serata di Atene, non c’è stata alcuna reazione contro il Bologna, l’infermeria sembra non svuotarsi mai, Higuain, su cui erano e sono tuttora riposte tantissime speranze, non incide come faceva nelle precedenti esperienze, ecco che il quadro non è dei più floridi. La Lazio ha perso a Bergamo nell’ultimo turno, giustiziata da quel Zapata che sta prendendo in mano l’Atalanta a suon di gol e la sta portando a ridosso della zona Champions. Al di là degli stenti iniziali, Gasperini è riuscito a rendere la sua squadra nuovamente affiatata e temibile, tant’è che, per quanto emerso finora, sarebbe proprio la Dea a meritare di più il quarto posto. Una menzione particolare la merita l’attaccante colombiano che si sta rivelando decisivo per l’Atalanta e sta dimostrando tutto il suo talento. A Napoli aveva la sfortuna di stare all’ombra di Higuain ma, quando ha avuto la possibilità di mettersi in mostra, ha sempre fatto bene andando in doppia cifra sia con la maglia dell’Udinese che con la Sampdoria, a Bergamo se lo tengono stretto e ne hanno ben donde. La Lazio, dopo essere andata ad un passo lo scorso anno dalla Champions, in questa stagione non è più la stessa. Se nei primi mesi del campionato, steccava contro tutte le big ma per il resto non sbagliava mai, adesso non vince da cinque turni e Simone Inzaghi è il primo ad essere consapevole di non poter andare avanti a lungo con dei giocatori che sembrano lontani parenti di quelli che lo scorso anno erano dei valori aggiunti come Milinkovic Savic e Luis Alberto. Si attende con impazienza il rientro di Lucas Leiva, la cui defezione ha lasciato sguarnita la cabina di regia dal momento che né Badelj, mai calatosi nella realtà capitolina, né Cataldi, che però ha sempre assicurato impegno e abnegazione, hanno garantito la stessa qualità del brasiliano. Avendo gli stessi punti di Roma e Atalanta, anche il Sassuolo fa parte di questa bagarre con in palio la Champions, per gli emiliani è un sogno, che a meno di scenari clamorosi resterà tale, ma avere gli stessi punti della Roma e soli tre in meno del Milan, è motivo di grande e legittima soddisfazione per De Zerbi.