La caduta degli dei: perché nessuno vuole più Mourinho?

 

Di FRANCESCO QUATTRONE

Come in tutte le cose si hanno i momenti di gloria, durante i quali va tutto bene e periodi bui, come se ti trovassi senza bussola in cerca della giusta via. Questa in sintesi la situazione di Josè Mourinho, ora svincolato e in cerca di una nuova avventura. Ma la domanda è: perché nessuno vuole più il tecnico ex Manchester United? Davvero sorprendente visto il palmares del portoghese.

Dal triplete capolavoro con l’Inter del 2010 ad essere disoccupato nel 2019. Qualcosa di certo non ha funzionato: questo declino dovrà avere una risposta. Lo Special One ha portato nella storia il club nerazzurro, tra l’altro è stato l’ultimo a far gioire un popolo che ora è tornato in letargo.

Gioco, spensieratezza e voglia di dominare, questi i tre elementi fondamentali di Mou, ma che in questi anni si sono un po’ destabilizzati, anche se comunque ha portato a casa dei trofei: 1 coppa di Spagna, 1 Supercoppa spagnola, la Liga con il Real Madrid. Poi al Chelsea una coppa di lega inglese e la Premier League. Nell’ultima esperienza a Manchester con i Reds 1 coppa di lega inglese, 1 FA Community Shield e l’Europa League.

Nonostante comunque abbia sollevato altri trofei qualcosa si è rotto nel giocattolo perfetto. 4 gli esoneri totali per l’allenatore portoghese, il primo assoluto fu quello nel 2007 con i Blues: 2 volte con il Chelsea, una a Madrid e l’ultimo con lo United.

L’eroe del triplete nerazzurro, possiamo dirlo, ha perso la compattezza di quei tre elementi e anche un po’ la cattiveria giusta nel trasmettere la mentalità vincente. Passando da Top a Flop. Questo aspetto lo possiamo notare nell’ultima avventura turbolenta con il Manchester United, dove ha lasciato una squadra priva di identità e con il morale sotto i tacchi. Improvvisamente, dopo l’addio di Mourinho, la squadra è ritornata in carreggiata. Un caso? No.

Un caso che lo Special One fosse fuori dal giro? No, sicuramente dovrà ricomporre il puzzle e farsi trovare pronto. Perché se dovesse arrivare l’ennesimo passo falso, allora sarebbe tutto finito. In questi casi i grandi uomini sanno come uscirne vittoriosi. E Mou, lo sa…