Italia, adesso devi rialzarti!

IMG_20171114_072241Il giorno dopo Italia-Svezia è quello dei processi e delle responsabilità verso chi, dopo 60 anni, non è riuscito a qualificare la Nazionale al Mondiale di Russia del prossimo anno.

Un evento storico, non accadeva dal 1958 che l’Italia non partecipava ad un campionato del Mondo, ma che rispecchia un movimento calcistico italiano in declino da quasi un decennio.

Da quella finale di Berlino del 2006 che vide Cannavaro e compagni alzare la coppa più importante, il calcio italiano ha subito eliminazione pesanti sia nel 2010 che nel 2014 (in entrambi i casi nel girone iniziale) e nel 2018 non sarà nemmeno presente alla competizione.

Una crisi che è figlia di un calcio italiano troppo fermo a rispecchiarsi nelle vecchie giocate dei vari Totti, Del Piero, Pirlo o Nesta. Un’azienda calcio che vive solo per la spartizione dei diritti televisivi, senza tener conto che solo in Italia si rinviano ancora partite per pioggia (negli anni maggiori campionati europei si gioca anche in condizioni climatiche avverse perché gli stadi lo consentono).

La nostra Serie A non è più un campionato spettacolare e il nostro calcio non esprime un vero talento da più di un lustro. Da Rivera a Mazzola da Baggio a Zola, l’Italia ha sempre avuto un giocatore in grado di entusiasmare i tifosi, oggi quel giocatore non c’è e se pur Insigne può avvicinarsi ai quei livelli, il nostro CT lo lascia in panchina nella gara decisiva per andare al Mondiale.

Adesso bisogna rialzarsi dopo questa grande delusione e rivedere le troppe situazioni errate del nostro calcio. Rilancio dei vivai, valorizzazione dei nostri talenti, ammodernamento degli stadi, riformulazione dei campionati e una migliore gestione manageriale della Federazione possono essere dei punti importanti per tornare ad essere una nazione che “insegna” calcio, lo sport più seguito nella nostra penisola.