Inter: progetti di rivoluzione, ma intanto via all’evoluzione tattica. Diamo un’altra chance a Kovacic. Crisi: tifosi, la colpa è anche vostra

imagesDa ogni dove piovono critiche sulle teste di Walter Mazzarri, giocatori e soprattutto società. Molte di queste non sono certo infondate e anzi gioverebbero se fossero ascoltate, ma qualcuno fa orecchio da mercante. Lascio questa vena polemica per dare sfogo alle 1000 indiscrezioni arrivate in questi giorni, di cui il buon 80% riguardavano l’Inter. La società capitanata dal tycoon indonesiano Erick Thohir sta progettando quella che sarà la vera svolta, che porrà fine ad un’era e l’inizio di una nuova. La rivoluzione è già iniziata con l’addio di Marco Branca, storico DT dell’Inter, che è stato flagellato più e più volte da critica e social network in casi anche dove la colpa non era tutta sua. Diciamocelo il buon Marco non ha brillato in questi 11 anni a capo dell’area tecnica nerazzurra ma non ha nemmeno sfigurato in certi casi, assicurandosi a zero Julio Cesar e Cambiasso, e strappando a prezzo di saldo campioni del calibro di Milito, Thiago Motta, Lucio, Samuel, Maicon, Maxwell ed Ibrahimovic. L’ossatura dell’Inter del triplete è merito suo e di Lele Oriali (non sarà lui l’uomo mercato di Thohir), ma certo non sono mancati i flop, ed evito di citarli perché ora come non mai sono ricordati persino da Topo Gigio.
La rivoluzioni riguarderà ogni settore della squadra e dello scheletro societario. A rischio ci sono: Fassone in primis, Mazzarri (e staff annesso), Ghelfi ma non Ausilio.
Il buon Piero ha incassato la piena fiducia e la stima di Thohir, e sta progettando la squadra del futuro: via quasi tutti i giocatori in scadenza di contratto, forse rimarrano solo Rolando e Cambiasso. Il risparmio sugli ingaggi porterebbe nelle casse in Corso Vittorio Emanuele risparmi pari a 39 milioni di euro, mica bruscolini.
Si cercheranno top player a buon prezzo, i giovani (vedi Icardi, Kovacic e Belfodil oltre ai vari esodati) verranno mandati a fare esperienza in altri lidi, si è già piazzato il colpo Vidic a zero per il reparto arretrato e si prova a trattare con Sagna, altro campione in scadenza. Ci sono molte occasioni da sfruttare sul mercato: Song del Barcellona (9-10 milioni), Dzeko del City (25 milioni), Piszczek (10 milioni) per citarne alcuni, ma lasciamo che il tempo scorri.
Il presente parla chiaro: ci vuole la qualificazioni in Champions  League. I punti da recuperare sono davvero tanti, ma Mazzarri non si perde d’animo. I nuovi innesti, nonostante siano pochi hanno portato nuova linfa alla Pinetina e pare stiano per dare vita ad una vera e propria evoluzione tattica del 3-5-1-1. D’Ambrosio agirà sulla destra al posto dell’indegno Jonathan (ragazzi, non vi scandalizzate, e diciamolo), Hernanes e Guarin giocheranno da interni di centrocampo, con Botta alle spalle di Palacio. Vi chiederete dove è l’evoluzione tattica qui. Ebbene, gli interpreti qui cambiano il gioco. D’Ambrosio assicura molta più copertura di Jonathan ed il che è tutto grasso che cola. La vera sorpresa potrebbe essere Kovacic perno. Questa potrebbe essere la sua ultima chance per dimostrare le sue qualità. Fino ad ora il croato ha agito in ruoli che non si avvicinavano nemmeno lontanamente alle sue caratteristiche. L’infortunio di Cambiasso ha dato a Mateo l’occasione di mostrarsi in quel ruolo, ma aveva di fronte una squadra come la Juve ed al suo fianco Kuzmanovic e Taider, non certo due incursori. Ora che ha Hernanes e Guarin, due centrocampisti con le certificazioni, potrà mettere in mostra tutte le sue qualità, ma ovviamente dovrà imparare a saper dare quantità e a far da filtro al centrocampo, altrimenti l’equilibrio andrà a donnine.
Concludo con una riflessione sul tifo interista: molti pseudo tifosi criticano l’operato di Mazzarri ed il rendimento recente di alcuni giocatori che nella prima parte di stagione hanno tirato la carretta praticamente da soli. Ora mi viene da pensare: la crisi realizzativa dell’Inter non dipende certo dal gioco, ma da banali errori sottoporta. Questi errori dipendono a mio parere dalla paura di sbagliare ed essere soggetti a critiche da parte dei tifosi vari. Tra l’altro, a mio parere un giovane all’Inter non potrebbe crescere. Non gli si darebbe la possibilità di sbagliare, dovrebbe rendere fin da subito e soldi per comprare i vari Messi in erba non ce ne sono, almeno al momento. Quindi tifosi, prendetevi la vostra fetta di responsabilità sulla crisi della vostra squadra, tifate di meno e cercate di vedere oltre il vostro naso.

Francesco Donatelli