Il punto – Inizio anno, la situazione tra promossi e bocciati

si chiude l’anno solare e la parola che mi viene da dire è soltanto una, negativa, brutta: RETORICA. Ieri, sfogliando il giornale sportivo più importante, non si evince null’altro che questo, parlando di calcio a 360°, compresa la violenza che lo circonda. Siamo tutti Koulibaly, è andato in onda al San Paolo, curve escluse ovviamente, perché quando si è in guerra si rispetta addirittura un caduto dell’altra fazione più che il mondo sportivo che lo circonda. A proposito del caduto, sono arrivati striscioni in parecchi stadi, sempre per lo stesso motivo, e vogliamo ancora parlare di gioco? Il vice premier Salvini scrive una lettera aperta alla Gazzetta dello Sport, scrive cose giuste, cosi come le hanno dette e scritte i suoi precedessori, ma quando i fatti? Retorica… Scontri addirittura in un autogrill tra tifosi bolognesi e tifosi torinisti che scendevano in capitale per la partita con la Lazio, cose normali in un paese come il nostro, quindi non indignazione, ma soltanto fatti, che ovviamente non arriveranno mai. Poi il calcio giocato, ancora retorica, prendiamo qualche esempio, la partita dell’Inter contro l’Empoli è stata risolta da un giocatore che non doveva nemmeno giocarla quella partita, perché coinvolto nella bagarre di Inter Napoli e doveva essere espulso con Insigne, Mazzarri e il Torino martoriati da decisioni negative nelle precedenti gare di campionato dichiarano che l’arbitro Irrati di Lazio-Torino non ha sbagliato nulla, quando tutti gli addetti ai lavori hanno detto e scritto che l’arbitro è andato in confusione non indovinando praticamente nulla e forse non intaccando solo il risultato che sul campo rimane giusto. Purtroppo in Italia, e non solo quando si porta a casa un risultato positivo, nessuno parla mai degli arbitri, al primo torto invece si parte a bomba davanti alle telecamere. Gli arbitri non sono scevri da colpe, anzi, si cambia registro e interpretazioni delle regole domenica dopo domenica, creando molte volte alibi e caos. E poi non spiegano, non parlano, si aspetta la domenica successiva e tutto va bene, perché tanto a giro si lamenteranno tutti e nessuno farà nulla. Retorica. Capitolo Var, la retorica c’entra poco, il mezzo messo a disposizione dell’arbitro è stellare, bisognerà però adeguarlo alla rigidità del mondo arbitrale e alla loro permalosità soprattutto, quando ragioneranno da squadra forse tutto migliorerà, e anche le decisioni sbagliate verranno assorbite da tutti in maniera più soft.
L’unica cosa che non è retorica è la Juventus, punto più punto meno, sabato decisioni particolari anche in Juventus Sampdoria, è al comando dalla prima giornata di campionato, 53 punti su 57 disponibili, un Cristiano Ronaldo leader indiscusso, ma il merito è tutto di Allegri, in molti non lo digeriscono, anche a Torino, ma lui va avanti per la sua strada, deciso. Ha il miglior giocatore al mondo e si dimostra umile nelle sue scelte, probabilmente ascolta tutti nello spogliatoio e poi decide in maniera sempre impeccabile, una gestione che ricorda molto quella delle grandi squadre vincenti, Real Madrid, Bayern Monaco. Ricorda molto anche la gestione del suo antagonista principale in Italia, un Carletto Ancelotti qualsiasi, plurivincitore in Europa, che mette gli uomini davanti agli schemi, che richiama all’ordine, ma sempre parlando e mettendo alla porta giocatori non consoni con caratteri particolari, in più poi c’è la società Juventus sempre attenta a tutto quello che circonda il mondo Juve e ad adeguarsi anno dopo anno, la parola immobilismo non esiste nel loro vocabolario.
Il Napoli se non ci fosse la Juventus starebbe facendo il suo, purtroppo però la Juventus c’è e tutto sembra negativo, o non positivo è più giusto dire, anche se la Champions è presente da molti anni consecutivi e il primo a essere contento per le casse della società è De Laurentiis, i tifosi vorrebbero qualche trofeo.
Quella assente in questo girone d’andata è la Roma, ma vale però lo stesso discorso per il Napoli, alla lunga la Lazio o il Milan cederanno per organico insufficiente e qualche altro imprevisto, e la Roma arriverà quarta e ancora una volta le casse di Pallotta saranno salve con gli introiti della Champions.
Discorso a parte per l’Inter, quest’anno non cederà come lo scorso anno, anche se alla fine la Champions è arrivata in un modo o nell’altro, non può contendere il posto del Napoli, tanto meno della Juventus, ma è ben salda al terzo e ha i mezzi per portarlo fino alla fine.
Nelle zone basse oggi retrocererebbero Chievo, Frosinone e Bologna, ma con i presupposti che la lotta riguardi fino alla fine anche l’Empoli e la Spal.
Buon anno