Il punto di Calvano – 21 ottobre

La Juventus vince ma non convince, anzi si e pure troppo, compreso Buffon che al 90’ si ricorda ancora di essere uno dei primi portieri al mondo e si esibisce in una parata magica, una delle sue tante perle della sua lunga carriera, una volta si sarebbe scritto: una parata che vale un gol, quello della vittoria. Contro un Bologna mai domo ci vuole un gran gol di Pjanic, l’ennesimo in questa stagione, per averne ragione, dopo il vantaggio del solito Ronaldo con pareggio immediato di Danilo. Bella partita allo Stadium, applausi a Mihajlovic prima del match e bella partita giocata dai giocatori del Bologna, soprattutto nel finale avrebbero meritato il pareggio ma la Juventus è si la squadra di Sarri, bel gioco e grandi verticalizzazioni ma fondamentalmente è rimasta la Juventus di sempre, massiccia e pragmatica verso un solo risultato, la vittoria.
L’Inter tiene botta, nella partita all’ora di pranzo, con il Sassuolo. Partita prima chiusa e poi riaperta in stile pazza Inter, avanti 4 a 1, doppiette di Lautaro e Lukaku, poi fino al 4 a 3 con rischio finale di Berardi che per poco non pareggia. Rilassamento perché con la testa già alla Champions? Chissà, se davvero Conte vuole riuscire a stare in scia della Juventus ne dovrà portare a casa molte di queste sfide.
La terza forza del campionato, invece, alla Champions ha pensato davvero e ha compromesso la sua partita. Parliamo del Leicester italiano, o quello che qualcuno definisce cosi, l’Atalanta di Giampiero Gasperini. Avanti 3 a 0 all’Olimpico di Roma contro la Lazio nel primo tempo, una frazione di gioco dominata in lungo e in largo, biancocelesti annichiliti e tifosi laziali sul piede di guerra al momento del rientro negli spogliatoi per il riposo. Succede che quando la partita sembrava chiusa, la Lazio con Immobile e Correa la riapre in due minuti, l’Atalanta è sembrata scarica e negli ultimi 15 minuti in molti hanno capito che si poteva anche pareggiare. Gasperini ha fatto cambi mirati per la competizione europea lasciando però in campo un malconcio Gomez, tolto i migliori, Pasalic, Muriel e Masiello e non era più la stessa Atalanta. Dopo partita agitato per Gasperini, probabile avesse ancora screzi vecchi della finale di coppa Italia giocata in primavera, che si è lasciato andare a dichiarazioni molto colorite su Immobile e sui rigori concessi alla Lazio. Un tecnico di una cosi bella realtà deve crescere anche nelle dichiarazioni se vorrà un giorno fare il grande salto. Quello che oggi può sembrare un torto gigantesco domani potrebbe essere visto in maniera diversa, basti vedere il Sarri del Napoli e quello di oggi della Juventus.
Genova città è messa davvero male calcisticamente parlando. Il Genoa ne prende 5 dal Parma, esonera Andreazzoli prendendo molto probabilmente l’ex calciatore Thiago Motta, un’altra scommessa per Preziosi. Ma la situazione se non è drammatica ci manca poco, penultimo posto in classifica con 5 punti e morale sotto i tacchi e soprattutto con una rosa che non sembra davvero all’altezza. La Sampdoria il cambio lo ha già fatto, Ranieri ha esordito con un pareggio contro la Roma ma la situazione è ancora più preoccupante che per i rivali, ultimo posto in classifica, Quagliarella non segna più e nessun altro sembra poter prendere il suo posto. Riuscirà il normalizzatore a trovare la quadra? Le altre corrono, Udinese ha vinto con il Torino, il Parma con il Genoa e il Lecce non ha perso a Milano, solo la Spal ha perso a Cagliari e si ritrova terzultima.
LA Roma ha perso una grande occasione con la Sampdoria, se non si vincono nemmeno queste partite è sintono che l’annata non sarà delle migliori. Ci sono i tanti infortuni, le scelte di far giocare, vedi Dzeko, giocatori non in perfette condizioni ma a Roma la situazione non è delle migliori.
Il Cagliari finalmente mette in mostra la sua campagna acquisti estiva e dimostra, portandosi al quinto posto, che gli investimenti portano risultati, investimenti anche a volte mirati al cuore. La scelta di riportare Nainggolan sull’isola sta pagando, il gran gol con la Spal resterà come uno dei migliori dell’anno, Rog, Simeone sono giocatori di livello, con una crescita sicura. Non potrà a lungo competere per il quinto posto ma intanto Maran si sta togliendo grandi soddisfazioni e il 2020 sarà l’anno del centenario e dei 50 anni dello scudetto di Gigi Riva, competere per la parte sinistra della classifica pensando all’Europa è già molto.
Non abbiamo parlato del Napoli, vittoria non facile né difficile contro il Verona, le armi del Napoli sono molte e abbastanza affilate, il problema potrebbe essere nello spogliatoio. Si dice che tutto vada bene, tutto scorre liscio intanto Mertens e Callejon non rinnovano, Milik, sabato doppietta, si riprende il posto mettendo Llorente in un angolo, Insigne sorride senza convinzione, qualcosa che non va c’è e Ancelotti per adesso non è stato in grado di risolvere il problema. Si mormora di Ibrahimovic ma conoscendo il credo del presidente ci saranno possibilità zero dell’arrivo dello svedese a Napoli.
In ultimo il Milan, normalmente l’arrivo di un nuovo tecnico coincide con una vittoria, con Pioli sembra non essere cambiato nulla. Buona partita contro il Lecce, il pistolero Piatek torna al gol partendo dalla panchina, sprazzi di gioco illuminati da Biglia ma poi dopo il 70’ il vuoto, il Lecce pareggia e quei pochi applausi di San Siro si trasformano in fischi. Pioli avrà da lavorare e tanto, tanti senatori, tanti giocatori estrosi ma con poca concretezza frutto di mercati scellerati. Una gran brutta gatta da pelare per il tecnico di Parma.
GIUSEPPE CALVANO