Fa strano, però, sentire certe frasi rivolte ad un giocatore come Mertens. Lui che é riuscito negli ultimi anni a cambiare completamente ruolo, passando da vice-Insigne sulla fascia sinistra a uomo cardine del tridente leggero di Sarri prima e del classicheggiante 4-4-2 ancelottiano. Un giocatore completo, affermato e che ha sempre dato tutto per Napoli, ricamando di sentirsi oramai un italiano a tutti gli effetti dopo quasi sei anni nel Bel Paese. Un top player che ha rifiutato club più ambiziosi di quello napoletano. Un ragazzo che ad un solo goal dall’eguagliare il record appartenuto ad un certo Diego Armando Maradona e a soli 7 da Hamsik. I 32 anni sulla carta d’identità del belga sono il problema più grande: il Napoli cerca sempre giocatori da fare esplodere e rivendere, non giocatori già affermati. Rinnovare il contratto a Mertens non porterebbe ricavi immediati nelle casse di ADL e spingerebbe Ancelotti a schierare il fidato folletto belga piuttosto che ragazzi dal potenziale su cui si potrà in futuro lucrare. Il discorso é palese, fila liscio come l’olio ed é concepibile se fatto da un presidente di una squadra in crescita economica.
Le squadre pronte e farsi carico del suo ingombrante stipendio sono poche e quasi tutte provenienti dall’oriente. Ma davvero non si può fare uno sforzo economico per tenere il piccolo, grande Mertens?
A cura di Simone Aiello